arrabbiati

Movimento politico estremista sviluppatosi durante la Rivoluzione francese. Guidati da Jacques Roux e da Jean Varlet, gli arrabbiati (enragés) trascinarono il movimento dei sanculotti su posizioni radicali. Si opposero alle rendite degli aristocratici e ai grandi profitti della nascente borghesia, non in nome di una società socialista, ma della difesa di un diritto di proprietà fondato sul lavoro personale e sulla certezza dei beni di prima necessità per tutti. Politicamente erano favorevoli alla democrazia diretta e a un regime partecipativo di tipo assembleare, tendenzialmente anarchico. Nella primavera del 1793 lottarono contro il governo girondino, orientato in senso liberista, rivendicando la fissazione di un “maximum” dei prezzi per i beni di prima necessità, che l’inflazione, dovuta alla congiuntura economica negativa, alla politica degli assegnati, alla confusione del periodo rivoluzionario e alla guerra, aveva portato a livelli di estrema onerosità per le masse popolari. Ebbero poi un rapporto complesso con i montagnardi e con la dittatura giacobina di Robespierre, il quale riteneva essenziale l’appoggio dei sanculotti per il successo della rivoluzione. Su pressione degli arrabbiati e del movimento sanculotto, i montagnardi calmierarono i prezzi, si impegnarono nella lotta contro gli accaparratori e avviarono un’opera di profonda epurazione nelle file dell’amministrazione e dell’esercito. Robespierre e il Comitato di Salute Pubblica ritenevano tuttavia pericolose e destabilizzanti le istanze economiche e politiche più radicali degli arrabbiati, come le richieste di scristianizzazione avanzate anche dai seguaci di Hébert, e decisero quindi di passare alla repressione. Tra il 1793 e il 1794 i principali arrabbiati, come pure gli hebertisti, furono ghigliottinati e il movimento si disperse.