Di Vittorio, Giuseppe

(Cerignola 1892, † Lecco 1957). Sindacalista e uomo politico italiano. Iscrittosi al Partito socialista, passò su posizioni sindacaliste rivoluzionarie. Nel 1914 organizzò vaste agitazioni popolari in Puglia. Nel 1921 fu eletto deputato socialista e fu tra i promotori degli “Arditi del popolo”. Nel 1923 aderì al Partito comunista d’Italia, venendo eletto deputato nel 1924. Arrestato nel 1925, riuscì a espatriare in Francia nel 1926. Dal 1928 al 1930 fu a Mosca come dirigente dell’Internazionale contadina. A Parigi nel 1931 divenne membro del comitato centrale e dell’ufficio politico del Partito comunista. Dopo aver partecipato alla guerra civile spagnola fin dal 1936, fece ritorno in Francia nel 1939, fu arrestato dai nazisti nel 1941 ed estradato in Italia. Liberato dopo il 25 luglio 1943, partecipò alla Resistenza. Sostenitore dell’unità sindacale e promotore del “patto di Roma” per l’unità sindacale (1944), dal 1945 fu segretario generale della CGIL. Deputato alla Costituente, fu rieletto nel 1948 e nelle successive legislature. Nel 1949 fu uno dei maggiori artefici del “piano del lavoro” elaborato dalla CGIL. Nello stesso anno fu eletto presidente della Federazione sindacale mondiale. Nel 1956 dissentì dalle posizioni togliattiane di appoggio all’invasione sovietica dell’Ungheria.