L’Italia dal 1943 al 1945

mondiale, seconda guerra 1943. La svolta nella guerra e il crollo dell’Italia

Il 1943 fin dal suo esordio vide le potenze del patto tripartito perdere ovunque l’iniziativa a vantaggio degli alleati. Nel Pacifico, le truppe americane e australiane guidate dall’ammiraglio Nimitz e dal generale MacArthur conquistarono in febbraio l’isola di Guadalcanal e, a partire dal luglio successivo, attuarono la tattica del “salto dei montoni”, che consisteva nel concentrare il grosso delle forze su un’isola per appropriarsene e servirsene come base per un ulteriore balzo in avanti: in sei mesi, gli alleati sbarcarono in Nuova Georgia (3-5 luglio e 15 agosto), nelle Aleutine (15 agosto), in Nuova Guinea (4-22 settembre), nelle isole Choiseul (28 ottobre), a Bougainville e alle Gilbert (1-20 novembre), in Nuova Britannia (15-26 dicembre). Miglior sorte non ebbero le offensive tedesche in Russia e in Africa settentrionale. Sul primo di questi fronti, il rifiuto di Hitler di autorizzare la ritirata delle proprie truppe a Stalingrado costrinse alla capitolazione l’armata del generale von Paulus (2 febbraio 1943) e ciò consentì all’Armata Rossa di respingere i tedeschi oltre il Don e di riprendere Kiev (6 novembre). In Africa, Rommel si trovò costretto ad abbandonare la Libia in gennaio; e il 12-13 maggio le truppe italo-tedesche dovettero capitolare anche in Tunisia. Gli angloamericani avevano così realizzato le precondizioni per l’invasione dell’Italia: il 12 giugno venne occupata l’isola di Pantelleria e da lì le forze angloamericane e canadesi partirono per effettuare il 10 luglio lo sbarco in Sicilia, la cui conquista fu completata in agosto. La resistenza italiana fu insignificante. L’effetto fu il crollo del regime fascista il 24-25 luglio del 1943 e la formazione del governo Badoglio, che, mentre promise ai tedeschi la continuazione della guerra al loro fianco, preparò segretamente l’armistizio con gli alleati, firmato a Cassibile il 3 settembre e reso pubblico l’8 settembre. Quindi il re e Badoglio fuggirono a Pescara e a Brindisi sotto la protezione degli alleati, dando vita al “regno del Sud”. L’esercito italiano lasciato senza ordini si disgregò in uno stato di marasma, cadendo preda della vendetta tedesca. Gli americani sbarcarono a Salerno e gli inglesi a Taranto (9 settembre). I tedeschi reagirono con grande rapidità ed efficacia all’armistizio, occupando l’Italia centro-settentrionale, dove ebbe presto inizio la guerra partigiana. Il 23 settembre Mussolini costituì nel nord la Repubblica Sociale Italiana, il cui governo aveva sede a Salò. Il 13 ottobre il governo monarchico badogliano dichiarò guerra alla Germania.