Manzoni, Alessandro

(Milano 1785, † ivi 1873). Scrittore italiano. Figura centrale della cultura italiana ottocentesca ed esponente di spicco del cattolicesimo liberale, fu un autore innovativo nelle opere poetiche (Inni Sacri, Tragedie, Il 5 maggio). Fu al tempo stesso l’inventore del romanzo italiano moderno con i Promessi Sposi (1827 e 1840) e il principale sostenitore di una nuova lingua italiana di carattere autenticamente nazionale e popolare. Dopo giovanili esordi neoclassici, approdò al Romanticismo, anche in seguito alla permanenza parigina (1805-1810), lavorando poi a lungo a una poetica originale. Il risultato fu la composizione di un inedito romanzo storico capace di coniugare verità e morale, arte e storia, realismo e invenzione, nell’ambito di una forte e sentita fede religiosa cristiana. Il capolavoro manzoniano, scritto in modo antiretorico e moderno, anche se incentrato su una visione provvidenzialistica della storia e su una ideologia politica di fondo moderata e antirivoluzionaria, apparve subito un’opera complessa, aperta a molteplici e contraddittorie interpretazioni. Il peso dei Promessi sposi sulla cultura, la scuola e il costume italiano successivi è stato molto consistente come numerosi critici, manzoniani e non, sebbene con giudizi opposti, hanno rilevato. Dal 1810 alla morte, pur conducendo una vita ritirata e lontana dalla politica attiva, Manzoni fu molto attento alle vicende italiane, sulle quali influì indirettamente, con gli scritti (Storia della Colonna Infame), le numerose relazioni personali e l’indiscusso prestigio. Dopo l’Unità fu nominato senatore del regno e dedicò molte opere e ricerche alla questione della lingua, in collaborazione anche con il ministro dell’Istruzione Bonghi.