Orlando, Vittorio Emanuele

(Palermo 1860, † Roma 1952). Giurista e uomo politico italiano. Docente di diritto costituzionale e amministrativo, insegnò a Modena, Palermo e Roma. Autore di opere giuridiche fondamentali quali Diritto amministrativo e scienza dell’amministrazione (1887), Principi di diritto costituzionale (1889), Principi di diritto amministrativo (1892), diresse l’opera collettanea Primo trattato completo di diritto amministrativo italiano. Politico liberale, fu più volte ministro a partire dal 1903 e presidente del Consiglio dopo Caporetto, dal 1917 al 1919. In tale veste impresse un’energica svolta alle operazioni belliche contro l’Austria e partecipò alle trattative di pace di Parigi, finendo per subire le condizioni imposte dall’intransigenza americana sulla questione adriatica e pagando con la caduta del suo governo. All’indomani della marcia su Roma (1922), votò a favore del ministero Mussolini e fece parte, dopo la promulgazione della legge Acerbo (1923), del “listone” controllato dal partito fascista. Dopo l’assassinio di Matteotti e l’emergere della dittatura fascista si distaccò dalle precedenti posizioni ritirandosi a vita privata. Dopo la caduta del fascismo militò ancora nel Partito liberale. Fu eletto senatore nel 1948.