La rete commerciale dei Greci nel VII secolo a.C.

Grecia antica Il periodo arcaico. L’alto arcaismo

Con la fine dei palazzi micenei e le migrazioni doriche si entra nei secoli cosiddetti bui della storia dei greci (XI-IX secolo a.C.), alla fine dei quali emerse una nuova realtà, la polis, che fu poi definita da Aristotele “una comunità di uomini uguali e liberi”. In essa aveva un ruolo centrale un’acropoli concepita come centro del potere; attorno a tale fulcro si collocava l’asty, o città bassa, e intorno a questa la chora, o territorio. La polis, nelle varie forme di organizzazione che assunse, si fondava sullo scambio tra asty e chora, tra città e territorio. Tipica di questo periodo fu la polis dorica, caratterizzata da un accentramento del dominio territoriale e da una distribuzione del potere politico. Altrove, come in Attica, le realtà locali vissero più a lungo in autonomia, finché anche qui non si instaurarono fenomeni di accentramento (ad esempio il sinecismo attribuito al mitico Teseo). All’inizio dell’VIII secolo il lungo processo di trasformazione delle strutture sociali sembra compiuto. Forma sociopolitica prevalente divenne la città aristocratica, la comunità accentrata governata da un’aristocrazia fondamentalmente oplitica. Il rapporto tra la comunità politica e le sue suddivisioni (tribù o phylai, fratrie o comunità artificiali di fratelli, ghene o grandi famiglie, consorterie nobiliari) è tuttora problematico, ma è indubbio che i sistemi di organizzazione sociale tipici del mondo dorico e di quello attico o ionico divennero parte integrante ed essenziale dell’organizzazione cittadina. Anche dai poemi omerici, che proiettano sull’epoca della guerra troiana gran parte dell’esperienza storica dei “secoli bui”, è percepibile una profonda trasformazione nelle istituzioni rispetto all’epoca micenea: se nell’Iliade è evidente il divario tra i poteri del comandante supremo e quelli dei re che comandano un popolo in armi, nell’Odissea, dove è più rappresentata la realtà contemporanea delle poleis greche, emerge la figura di un re come primus inter pares all’interno della classe aristocratica. Analoghi caratteri aristocratici presenta la fondazione di città in Asia Minore in conseguenza delle migrazioni degli ioni, cui si accompagnò più o meno contemporaneamente quella degli eoli e dei dori: si tratta di vere e proprie fondazioni coloniali, che presuppongono l’esistenza di un modello cittadino già esistente nella madrepatria e che non sono da identificare con le precedenti frequentazioni di epoca micenea in Asia Minore, benché la data riportata da Eratostene per la migrazione ionica (1044 a.C.) possa facilmente indurre a erronee sovrapposizioni tra i due fenomeni.