Prodi, Romano

(Scandiano, Reggio Emilia, 1939, viv.). Economista e uomo politico italiano. Docente universitario di economia, diresse l’Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) dal 1982 al 1989 e dal 1993 al 1994, risanandone il bilancio e avviandone il processo di privatizzazione. Già ministro dell’Industria nel 1978-79, ritornò alla politica nel 1995, fondando la coalizione di centrosinistra dell’Ulivo, vincendo le elezioni politiche del 1996 e diventando presidente del Consiglio. Il suo governo risanò il bilancio dello stato consentendo all’Italia di rientrare nei 12 paesi che adottarono l’euro dal 2002. Nel 1998 dovette dimettersi per il ritiro del sostegno al governo da parte di Rifondazione Comunista. Nel 1999 fu nominato presidente della Commissione dell’Unione Europea, impegnandosi attivamente a favore dell’avanzamento del processo di integrazione dei paesi dell’Europa centro-orientale. Alla conclusione del suo mandato (2004), Prodi tornò in Italia, dando avvio alla formazione di una nuova coalizione di centro-sinistra, L’Unione, che guidò nelle successive elezioni politiche del 2006. Dopo aver conseguito una vittoria di margine, nel maggio dello stesso anno assunse l’incarico di Presidente del Consiglio. Si dimise nel gennaio del 2008, dopo la fuoriuscita dell’Unione democratici per l’Europa (UDEUR) di Clemente Mastella dalle file del governo. Nella primavera del 2008 lasciò anche la presidenza del Partito democratico, di cui era stato uno dei principali ispiratori e fondatori. Nello stesso anno gli fu affidato, per conto dell’Onu, l’incarico di presiedere un gruppo di lavoro sulle missioni di peacekeeping in Africa. Sempre in quest’ambito, nel 2012, assunse le funzioni di inviato speciale dell’Onu per la crisi nella regione del Sahel, con particolare riferimento alla situazione politica del Mali.