sovranità

Dal francese antico soverain (sovrano), la sovranità, o maestà suprema, è la qualità specifica del potere sovrano (in latino summum imperium, per i giuristi medievali “superiorem non recognoscens”). Essa costituisce il concetto fondamentale della scienza politica dell’età moderna, soprattutto a partire dall’elaborazione del francese J. Bodin, per il quale rappresentava la condizione imprescindibile per l’esistenza e la forma dello stato e il momento regolatore dell’intera convivenza politica. Per Bodin (e per i successivi teorici dell’assolutismo) la sovranità del monarca era assoluta, perpetua, inalienabile e indivisibile. Nella tradizione del costituzionalismo liberale e democratico la sovranità deriva dal popolo e in esso risiede estrinsecandosi attraverso i suoi rappresentanti; essa rappresenta uno dei caratteri dello stato di diritto, perdendo in parte l’assoluta centralità del suo ruolo nei riflessi della politica interna, conservandolo però nelle relazioni internazionali. Negli ultimi decenni, sotto gli effetti del processo di globalizzazione, la sovranità in quanto prerogativa tradizionale dello Stato è entrata in crisi. Ciò non significa che la sovranità in quanto tale sia tramontata. Significa piuttosto che essa risiede, in misura significativa, altrove. Secondo molti studiosi essa è diventata oggi una prerogativa dei grandi potentati economici transnazionali, sempre più dotati del potere di decidere – questa l’essenza della sovranità – sulle risorse strategiche fondamentali che regolano la vita associata.