Saint-Simon, Claude-Henri de Rouvroy

(Parigi 1760, † ivi 1825). Filosofo francese. Nipote di Louis de Rouvroy, duca di Saint-Simon, ebbe una formazione illuminista, evidente soprattutto nei primi scritti. Fra il 1779 e il 1782 combatté a fianco dei coloni americani e durante la Rivoluzione francese si schierò su posizioni repubblicane vicine agli hebertisti. Arrestato nel 1793, fu liberato dopo la caduta di Robespierre. Ebbe ancora una certa influenza nel Direttorio, poi si dedicò esclusivamente agli studi. Autore assai fecondo, scrisse le Lettere di un abitante di Ginevra ai suoi contemporanei (1802), l’Introduzione ai lavori scientifici del secolo XIX (1807-1808) e Della riorganizzazione della società europea (1814), quest’ultimo insieme allo storico A. Thierry. Dopo l’inizio della collaborazione con Auguste Comte pubblicò Del sistema industriale (1820-22), Catechismo degli industriali (1823-24) e Il nuovo cristianesimo (1825). Sostenitore di una concezione progressiva della storia caratterizzata dall’alternarsi di fasi organiche e fasi critiche, sottolineò l’importanza della scienza e delle attività produttive per il progresso dell’umanità. Preconizzò una nuova epoca organica in cui la scienza positiva avrebbe informato tutta la vita dell’uomo: si sarebbe allora sviluppata una nuova società basata su un’organizzazione razionale del lavoro in cui l’élite sarebbe stata costituita da produttori (“industriali”) e scienziati, nuovi detentori, rispettivamente, del potere temporale e di quello spirituale. Sarebbero stati invece emarginati gli “oziosi”, in quanto elementi residui di una concezione superata del privilegio sociale. Qui avrebbe trovato spazio una morale autenticamente sociale e “terrestre”, volta a realizzare la felicità e il benessere del genere umano, e si sarebbe realizzato (secondo le indicazioni dell’ultima opera) un “nuovo cristianesimo”, concreta espressione della fratellanza universale. Importante anche la sua idea di una futura riorganizzazione dell’Europa in senso federalistico che, in quanto adeguata risposta alle esigenze dei popoli, avrebbe consentito la realizzazione di un ideale di pace. Variamente interpretato e sviluppato in senso propriamente positivistico o come espressione di una forma di socialismo utopistico, il pensiero di Saint-Simon rappresenta una delle manifestazioni più significative della filosofia e della cultura dell’età della rivoluzione industriale e del positivismo.