pacifismo

Termine che indica l’insieme delle idee, delle dottrine e dei movimenti sociali e politici che intendono bandire la guerra come mezzo per la soluzione dei conflitti internazionali e realizzare in tal modo la pace permanente tra i popoli. L’idea pacifista, quale si è venuta delineando nella modernità, è figlia tanto di correnti del cristianesimo (in particolare, i mennoniti e i quaccheri), quanto del cosmopolitismo settecentesco di matrice illuminista. Primo patrocinatore di rilievo ne fu l’abate di Saint-Pierre col suo Progetto di pace perpetua in Europa del 1713-17. Il valore della “pace perpetua” rappresentò il riferimento centrale del più celebre saggio politico di Kant (Sulla pace perpetua, 1795). Nell’Ottocento, le lotte per l’indipendenza nazionale e le guerre per la creazione degli imperi coloniali parvero emarginare l’ideale pacifista, presente ancora nello scritto di H.C. de Saint-Simon e A. Thierry, La riorganizzazione della società europea (1814). Tuttavia, esso fu assunto come finalità autonoma di associazioni sorte in molti paesi euroccidentali – dalla “Peace Society” inglese (1816) alla “American Peace Society” (1828), dalla francese “Ligue Internationale de la Paix et de la Liberté” (1867) alla tedesca “Friedensgesellschaft” (1892) – venendo via via recepito stabilmente nel patrimonio di pensiero liberaldemocratico e socialista. In Italia, il pacifismo tra Otto e Novecento fu legato all’opera di E.T. Moneta, fondatore della “Società Internazionale di Pace” (1878), dell’“Unione Lombarda per la Pace” (1890) nonché “premio Nobel” per la pace nel 1907. Sotto il profilo teorico il pacifismo è da tener distinto dal federalismo, per quanto entrambi cooperino allo scopo della realizzazione della pace mondiale. Quel che li differenzia, oltre al presupposto specifico, è soprattutto il metodo attraverso il quale giungere alla meta. Per il primo le vie sono quelle della persuasione, della propaganda, dell’apertura di tutte le vie diplomatiche e umanitarie possibili senza però intaccare l’ambito della sovranità degli stati nazionali, cosa che invece costituisce il punto di partenza del secondo. Nel Novecento il pacifismo – collegato strettamente al movimento della non violenza – ha avuto parte significativa, ma non decisiva, nella lotta allo spirito bellicista che ha condotto alle due grandi guerre mondiali e alla miriade di conflitti regionali successivi. Si è segnalato nella creazione di organismi internazionali (Società delle Nazioni, ONU) visti come sedi di risoluzione delle tensioni e di avvio a una nuova forma di associazione umana. Tra i personaggi di spicco sono da annoverare L. Tolstoj, A. Schweitzer, M.K. Gandhi, B. Russell e, in Italia, A. Capitini.