Dolcino, fra

(Novara 1255 circa, † Vercelli 1307). Predicatore millenarista medievale. Complessa e forte personalità religiosa, fu additato dalla chiesa ufficiale come il prototipo dell’eresiarca. Larghe masse di fedeli lo seguirono come portavoce delle loro aspirazioni a un cristianesimo autentico. Intorno al 1290 aderì al movimento degli “apostolici”, iniziato da Gherardo Segarelli da Parma, arso sul rogo nel 1300. Nel 1300-1301 operò a Bologna, poi nel Trentino e infine in Piemonte, nelle regioni montuose tra Vercelli e Novara, dove accolse un numero considerevole di seguaci, che furono poi detti dolciniani. La sua profezia millenarista, con forti venature gioachimite, indicò come ormai prossimo l’epilogo della storia del mondo e della chiesa, entrata con il movimento “apostolico” nella sua quarta e ultima fase, quella del ritorno a una condizione originaria di purezza, bontà e povertà. La chiesa malvagia del papa e dei prelati, dal canto suo, sarebbe invece stata distrutta da Cristo stesso come la meretrice dell’Apocalisse (millenarismo). Catturato al termine di una crociata indetta nel 1306 dal pontefice Clemente V, per volere di questi, fu mandato al rogo a Vercelli nel 1307 (dopo indicibili torture inflittegli con tenaglie roventi), insieme alla sua compagna Margherita di Trento. Fra Dolcino e il suo movimento, nel quale si agitavano sicuramente anche sentimenti di protesta sociale e di insubordinazione ai poteri costituiti (palesi, tra l’altro, nel rifiuto assoluto di prestare giuramento), attestano il disagio profondo e l’insofferenza di larghi strati del popolo cristiano nei confronti di una chiesa fortemente mondanizzata e, dunque, la proiezione verso una palingenesi evangelica (“apostolica”) totale. La figura misteriosa e fascinosa di fra Dolcino è sopravvissuta alla sua morte. Dal (relativo) mistero è nato il mito: a cavallo tra Ottocento e Novecento fra Dolcino è diventato, nel Biellese, simbolo e bandiera del movimento operaio, socialista e radicale, martire del libero pensiero anticlericale e dell’emancipazione degli oppressi.