distensione

Con il termine “distensione” si definisce il processo che ha progressivamente attenuato e poi rimosso la contrapposizione frontale tra Stati Uniti d’America e Unione Sovietica la quale ha caratterizzato, all’indomani della seconda guerra mondiale (1939-45), gli anni della guerra fredda. Si è trattato di un processo di transizione né repentino né lineare, le cui principali tappe sono state contrassegnate dall’incremento di scambi finanziari e commerciali e, soprattutto, dalla firma di importanti trattati per il controllo degli armamenti (armi e armamenti). Favorita alla fine degli anni Cinquanta dall’avvio del processo di destalinizzazione all’interno dell’URSS, la distensione ha segnato un deciso progresso dopo la crisi dei missili cubani del 1962. Nuovamente interrotta alla fine degli anni Settanta in coincidenza con il dispiegamento in Europa di nuovi missili nucleari a medio raggio, prima da parte sovietica e poi da parte statunitense, la distensione ha ripreso slancio con l’avvento al potere in URSS di M. Gorbacëv (1985), cui hanno fatto seguito, tra il 1989 e il 1991, la caduta dei regimi comunisti nell’Europa centro-orientale e la dissoluzione della stessa Unione Sovietica.