Rudinì, Antonio Starabba

(Palermo 1839, † Roma 1908). Uomo politico italiano. Deputato della Destra più intransigente, fu ministro degli Interni nel governo Menabrea (1869) e un tenace oppositore dei governi della Sinistra. Fu per due volte presidente del Consiglio: nel 1891-92, quando si adoperò per ridurre la spesa pubblica e risanare le finanze dello stato e nel 1896-98, dopo la crisi del governo Crispi seguita alla sconfitta di Adua (marzo 1896), quando si affrettò a concludere con l’Etiopia la pace di Addis Abeba (ottobre 1896). Sostenuto al principio da Zanardelli e Giolitti e dai radicali, cercò di avviare un corso politico meno autoritario di quello crispino. Di fronte alla grave crisi politica e sociale che scoppiò nel paese tra il 1897-98 si decise tuttavia a perseguire una politica illiberale, che ebbe il suo momento di maggior drammaticità nei tumulti popolari milanesi repressi dal generale Bava Beccaris nel maggio 1898. Deciso a introdurre alcune pesanti restrizioni della libertà, fu messo in minoranza in parlamento e costretto a dimettersi nel giugno del 1898. Gli subentrò alla guida del governo il generale Pelloux, con il quale si consumò un ulteriore atto della cosiddetta “crisi di fine secolo”.