blanquismo

Dottrina politica ispirata all’opera e all’azione di Louis Auguste Blanqui e della frangia del movimento socialista francese che fu seguace dei suoi ideali. Al centro della concezione politica blanquista vi è la teoria della conquista violenta del potere da parte di una minoranza organizzata di rivoluzionari di professione. All’egualitarismo babuvista, il blanquismo univa il concetto giacobino della dittatura rivoluzionaria di un’élite, la cui presa del potere era considerata condizione necessaria per avviare il processo di liberazione e di educazione delle masse popolari. Dopo la morte di Blanqui, il movimento si organizzò in un Comitato rivoluzionario centrale (1881), guidato da E. Vaillant. A differenza delle organizzazioni marxiste e riformiste, il movimento blanquista non si impegnò nella lotta sindacale, ma, simile a una società segreta, attendeva il momento propizio per l’insurrezione rivoluzionaria. Nel 1895 si trasformò in Partito socialista rivoluzionario. Nel 1905 confluì nel Partito socialista unificato.