Sorel, Georges

(Cherbourg 1847, † Boulogne-sur-Seine, Parigi, 1922). Teorico e filosofo francese. Dapprima su posizioni politiche liberali conservatrici ispirate da Tocqueville e Taine, fu spinto verso il socialismo dall’incontro con il marxismo (1893), di cui tuttavia criticò presto gli aspetti più schematici e deterministici. La sua formazione giansenista lo portò inoltre a opporsi all’ottimistica fiducia nel progresso di matrice illuministica (Le illusioni del progresso, 1908). Aderì quindi al sindacalismo rivoluzionario, a cui diede un fondamento filosofico nelle Riflessioni sulla violenza (1908), incentrate sul mito politico dello sciopero generale come azione morale e poetica fondata su aspettative non razionali e sul ruolo creativo della violenza rivoluzionaria quale unico mezzo della lotta di classe e quale risposta alla violenza organizzata dello stato. Nel 1909, deluso dall’anarcosindacalismo, aderì, con qualche esitazione, al movimento monarchico e tradizionalista dell’Action française. Allo scoppio della Rivoluzione russa nel 1917 vide nel bolscevismo l’ultima speranza di una palingenesi dell’umanità. Dopo la guerra simpatizzò anche per Mussolini e il nascente movimento fascista.