Sarpi, Paolo

(Venezia 1552, † ivi 1623). Storico e uomo politico veneziano. Di umili origini, nel 1566 entrò nell’ordine dei serviti. Studiò filosofia, teologia e diritto. Nel 1567 fu inviato al Capitolo generale dell’Ordine presso Mantova, dove svolse la funzione di teologo del duca Guglielmo Gonzaga. Nel 1573 fu accusato di eresia e denunciato all’Inquisizione romana, che lo assolse. Nel 1575, dopo aver trascorso due anni a Milano presso Carlo Borromeo, si recò a Venezia a insegnare filosofia. Laureatosi in teologia a Padova nel 1578, nel 1579 divenne priore e nel 1585 fu eletto procuratore generale dell’Ordine. Trasferitosi a Roma, frequentò il gesuita Bodadilla e il cardinale Bellarmino, e intraprese lo studio dei documenti relativi al concilio di Trento. Ritornato nel 1589 a Venezia incontrò Galilei e Bruno. Nuovamente denunciato all’Inquisizione e assolto, nel 1599 divenne vicario generale della provincia veneta. Nel 1600 fu proposto dal senato veneziano come vescovo di Caorle e poi, nel 1601, di Nona, ma Clemente VII ne rifiutò la nomina. Fra il 1606 e il 1607, in qualità di consigliere giuridico della repubblica veneta, svolse un ruolo essenziale nella questione dell’interdetto, la controversia sorta fra il papa Paolo V e Venezia a proposito del giudizio di due sacerdoti accusati di reati comuni: difese i diritti dello stato contro le pretese della curia e lasciò testimonianza del suo impegno nella Historia dell’interdetto, uscita postuma nel 1624. Scomunicato, fu ferito da sicari pontifici nel 1607 e nel 1609, ma continuò la sua attività politico-diplomatica per la repubblica in funzione antipapale e antispagnola. Nel 1619 pubblicò a Londra, sotto lo pseudonimo di Pietro Soave Polano (anagramma di Paolo Sarpi Veneto) il suo capolavoro, la Historia del Concilio tridentino, incentrato sulla tesi secondo cui il concilio di Trento avrebbe determinato, con l’affermarsi della supremazia papale, l’allontanamento della chiesa dalle sue origini esasperando le divisioni interne al cristianesimo. La sua opera – fondamentale nella storiografia dell’età della Riforma e della Controriforma – risulta nel complesso strettamente legata all’ambiente della repubblica veneta ed è caratterizzata da una narrazione documentata e di ampio respiro.