Rigola, Rinaldo

(Biella 1868, † Milano 1954). Sindacalista italiano. Di origine operaia, autodidatta, si iscrisse al Partito operaio italiano nel 1886 e al Partito dei lavoratori italiani nel 1893. Fin da questi anni il suo socialismo fu moderato e riformista, aperto all’alleanza con tutte le forze democratiche. Consigliere comunale a Biella (1895) e giornalista (1896-1906), per sottrarsi all’arresto in seguito a una denuncia per diffamazione fuggì in Svizzera e poi in Francia (1897). Eletto parlamentare a Biella e dunque protetto dall’immunità, ritornò in Italia nel 1900. Nel 1901 fondò nella sua città natale la Camera del lavoro. Convinto sostenitore di un progetto riformatore, contrario a qualunque ipotesi rivoluzionaria, si batté per una forte organizzazione sindacale centralizzata, capace di controllare lo spontaneismo operaio e di battersi per riforme concrete. Con questo programma, diventò al principio del 1906 segretario della neonata Confederazione generale del lavoro (CGdL), che guidò ininterrottamente fino al 1918. In questi anni cercò di fare del sindacato un punto di riferimento per tutte le forze democratiche, trovando nel PSI di Turati un forte alleato, condannando la sinistra estremista ma mantenendosi anche lontano dai riformisti di destra come Bissolati e Bonomi. Nel primo dopoguerra, pur avendo abbandonato la direzione della CGdL, continuò a svolgere attività sindacale all’interno dell’organizzazione, condannando decisamente i consigli di fabbrica, gli scioperi del biennio rosso e la scissione di Livorno, da cui nacque il Partito comunista. Pur rifiutando il fascismo, mostrò interesse per le tesi corporative, fondando nel 1926 l’Associazione Nazionale Studi Problemi del Lavoro. Dagli anni Trenta, tuttavia, abbandonò progressivamente ogni impegno politico e sindacale.