Nitti, Francesco Saverio

(Melfi, Potenza, 1868, † Roma 1953). Uomo politico italiano. Di estrazione borghese, intellettuale liberale meridionalista di levatura europea con stretti rapporti con la cultura tedesca e anglosassone, esordì nel giornalismo collaborando, tra gli altri, al “Mattino” e al “Corriere di Napoli”. Dal 1892 fu professore di economia politica nell’Università di Napoli. Fondò nel 1904 con L. Roux la “Riforma Sociale”. Nello stesso anno fu eletto deputato nelle file dei radicali e, dopo aver fatto parte della commissione d’inchiesta sulle condizioni dei contadini nel meridione dal 1906, entrò nel IV ministero Giolitti dal 1911 al 1914 come ministro all’Agricoltura. Fautore della modernizzazione industriale del meridione e di un moderato dirigismo tecnocratico, espresse i suoi principi economico-politici in opere quali Nord e Sud (1900), Principi di Scienza delle finanze (1903), La ricchezza dell’Italia (1904). Fu ministro del Tesoro dal 1917 al 1919 nel governo Orlando e presidente del Consiglio dal 1919 al 1920. Fu altresì convinto assertore della necessità dell’unità europea, vista come condizione per assicurare la pace nel travagliato primo dopoguerra (con opere come L’Europa senza pace, 1921, e La libertà, 1926). Antifascista, dopo il delitto Matteotti (1924) scelse la via dell’esilio, riparando nel 1925 a Zurigo e poi in Francia, dove risiedette fino al 1943. Fu quindi prigioniero dei tedeschi in Tirolo e nel 1945 rientrò in Italia. Fino alla morte cercò di reinserirsi, con scarso successo, nella vita politica repubblicana.