Merovingi

Dinastia franca. Il suo iniziatore fu Meroveo († 458 circa), capo dei franchi salii. Ma la sua ascesa fu opera soprattutto di Clodoveo (451-511), che sconfisse il governatore romano della Gallia Siagrio, gli alamanni e i visigoti impadronendosi dell’Aquitania. I suoi successori allargarono le conquiste a danno dei burgundi, dei bavari e dei turingi, così che il dominio dei Merovingi giunse a comprendere l’Aquitania, la Provenza, la Borgogna e parte della Germania. Se non che i merovingi non riuscirono a consolidare in senso unitario i loro possedimenti. Ne conseguì la formazione di domini separati: la Neustria, la Borgogna, l’Aquitania e l’Austrasia. In seguito alla morte di Dagoberto nel 639, ebbe inizio la decadenza della dinastia, che si manifestò apertamente con i cosiddetti “re fannulloni”, i quali lasciarono mano libera ai loro “maestri di palazzo”. La fine dei merovingi ebbe luogo quando Pipino il Breve, nipote dei maestri di palazzo Pipino di Héristal e Carlo Martello, depose nel 751 Childerico III, dando inizio alla dinastia dei Carolingi.