Galilei, Galileo

(Pisa 1564, † Arcetri, Firenze, 1642). Scienziato italiano. Fu tra i massimi protagonisti della rivoluzione scientifica avviata dalla teoria eliocentrica di Copernico. Grazie all’invenzione del cannocchiale, simbolo del fecondo incontro tra scienza e tecnica, poté scoprire fenomeni che confutarono empiricamente due cardini della cosmologia tolemaico-aristotelica: il dualismo tra mondo celeste e terrestre e l’unicità della Terra come centro dei movimenti celesti. Nel Sidereus Nuncius (1610) riferì infatti la scoperta della natura “terrestre” della Luna, dei satelliti di Giove e delle fasi di Venere. Dalle accuse di eresia e dalle condanne della chiesa (nei due processi del 1616 e del 1633, che si conclusero con la sua abiura) fu indotto a pronunciarsi sul corretto rapporto tra fede e scienza, che dev’essere di autonomia reciproca: la natura è un libro scritto da Dio in caratteri matematici che solo la scienza può decifrare, mentre la guida morale e spirituale dell’uomo è affidata alle Sacre Scritture. Nel Saggiatore (1623) presentò il moderno metodo dell’indagine scientifica, fondato su “sensate esperienze” e “matematiche dimostrazioni”, e gettò le basi della concezione meccanicistica dell’universo fisico, importantissima nella successiva evoluzione del pensiero scientifico. Nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632), che gli valse la seconda condanna, raccolse tutte le argomentazioni favorevoli alla teoria eliocentrica e contrarie alla cosmologia aristotelico-tolemaica. Negli ultimi anni di vita, trascorsi confinato nella sua villa di Arcetri, impostò le basi della moderna meccanica (Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze, 1638).