censo

Termine di provenienza latina (census) che nell’antica Roma indicava la registrazione dei cittadini e dei loro beni a fini militari o fiscali (censimento). Il nesso tra patrimonio privato e tributo da esigere si perpetuò nel medioevo e nell’età moderna e contemporanea. Dopo la caduta dell’antico regime e con l’affermazione delle procedure liberali di costituzione di un potere parlamentare e rappresentativo tramite elezioni politiche, il censo divenne un elemento decisivo per identificare l’elettore, il cui “censo elettorale” corrisponde al livello d’imposta, diverso a seconda dei paesi, ritenuto necessario per acquisire il diritto al voto. L’Ottocento segnò il trionfo dei sistemi elettorali censitari, che escludevano dal voto le masse dei non abbienti. L’avvento dei movimenti democratico-socialisti, con l’istanza progressiva del suffragio universale, ha segnato il loro declino e abbandono.