Carter, James Earl

(Plains, Georgia, 1924, viv.). Uomo politico statunitense. Presidente degli USA dal 1977 al 1981. Iniziò la carriera politica nel Partito democratico nel 1962 nel Senato della Georgia, di cui fu eletto governatore nel 1970. In questa carica si distinse per una riorganizzazione amministrativa e per la fine delle discriminazioni razziali negli uffici dello stato. Eletto presidente nel 1976, tentò di attuare un vasto programma di riforme economiche, sociali e amministrative, ma non ebbe successo malgrado la maggioranza democratica nelle due Camere. Maggiore abilità dimostrò in politica estera, dove fu l’artefice di storiche iniziative come gli accordi di Camp David (1978), che posero fine allo stato di guerra tra Egitto e Israele, la firma del trattato bilaterale con l’URSS SALT 2 (1979), che prescriveva la limitazione degli arsenali nucleari delle due superpotenze, e la ripresa dei rapporti diplomatici tra USA e Repubblica popolare cinese (1979). Malgrado questi successi, la sua incapacità di ottenere la liberazione di ostaggi americani in Iran (1979-80), insieme al fallimento della sua politica economica (che provocò un notevole aumento dell’inflazione e non riuscì a ridurre la disoccupazione), provocarono un irrimediabile calo della sua popolarità. Sconfitto alle elezioni del 1980, gli subentrò alla presidenza il repubblicano Ronald Reagan. Dagli anni Ottanta in poi si dedicò ad attività di carattere umanitario, impegnandosi con successo anche in numerose e delicate mediazioni diplomatiche per il suo paese. Per questa sua attività gli fu conferito il Premio Nobel per la Pace nel 2002.