Bossuet, Jacques Bénigne

(Digione 1627, † Parigi 1704). Storico, teologo e scrittore politico francese. Dottore in teologia, sacerdote nel 1652, risiedette a Metz (1652-59) e poi a Parigi dove, alla corte di Luigi XIV, divenne il punto di riferimento dei “dévots”. Vescovo di Condom nel 1669 e di Meux nel 1681, dal 1670 al 1679 fu precettore del Delfino e dal 1697 consigliere di stato. Fermo assertore del cattolicesimo controriformistico (come risulta dall’Esposizione della fede cattolica del 1671, dai Sermoni e dalle Orazioni funebri) fu tra i principali teorici dell’assolutismo e dell’origine divina della monarchia, dottrina da lui sostenuta nella Politica tratta dalle stesse parole della Sacra Scrittura, scritta nel 1670 e pubblicata postuma nel 1709. La sua opera storica più nota, composta per il Delfino, è il Discorso sulla storia universale (pubblicato nel 1681).

Nato come manuale di storia dalla creazione a Carlo Magno, lo scritto è improntato a una concezione escatologica imperniata sulla Provvidenza in polemica con Spinoza, i libertini e la storiografia protestante: contro il Discorso e la sua concezione della storia si scaglierà Voltaire. Fedele alla politica religiosa di Luigi XIV, fu polemico nei confronti del giansenismo e del misticismo. Acceso sostenitore del gallicanismo, compilò la Dichiarazione del clero gallicano sul potere della chiesa (1682). Nel 1680-85 compose la Storia delle variazioni delle chiese protestanti (pubblicato nel 1688) per dimostrare gli errori del protestantesimo e degli atteggiamenti settari in genere.