L’Islam oggi

islam L’età contemporanea

Da quando, con la fine della prima guerra mondiale (1914-18), l’impero ottomano si dissolse e dopo l’abolizione del califfato da parte del presidente turco Mustafà Kemal nel 1924, non si può più parlare neppure formalmente di un’entità politica islamica unitaria. Gli imperi musulmani d’Oriente resistettero più a lungo, ma anch’essi furono soggetti alla colonizzazione da parte delle potenze europee, alla fine della quale videro il sorgere degli stati nazionali moderni. Nonostante i suoi aspetti positivi, la lotta per l’indipendenza e la nascita degli stati attualmente esistenti nell’area araba e musulmana viene vissuta in modo problematico da parte delle popolazioni locali. Se infatti le specificità proprie di ciascun territorio hanno potuto esprimersi pienamente grazie all’autonomia acquisita nei confronti tanto delle classiche istituzioni islamiche quanto dei poteri coloniali europei, resta l’anelito alla perduta unità della Umma che viene mitizzata e ritenuta da molti indispensabile al recupero delle antiche glorie. Per questo, accanto ai movimenti nazionalisti che hanno segnato la storia dei singoli paesi nella prima parte di questo secolo, altrettanto diffusi sono progetti in chiave panaraba e panislamica, che però stentano a realizzarsi a causa di diversificazioni e contrasti che permangono a molti livelli. Nonostante queste difficoltà l’islam è oggi una delle maggiori religioni, con oltre un miliardo di credenti, e sta ulteriormente espandendosi soprattutto nei paesi del Terzo mondo. Alcuni organismi internazionali riuniscono i paesi musulmani. Così l’Organizzazione della Conferenza islamica, fondata a Rabat in Marocco nel 1969 e attualmente con sede a Gedda in Arabia Saudita, che raccoglie 56 stati perlopiù dell’Africa e dell’Asia centrale e si propone di difendere e promuovere gli interessi delle popolazioni musulmane nel mondo.