La divisione della Germania

Germania Il dopoguerra. La Germania occupata (1945-49)

Tra il 1945 e il 1949 la Germania fu posta sotto l’amministrazione delle potenze alleate – gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Francia e la Russia – che in base agli accordi di Jalta (4-11 febbraio 1945) e di Potsdam (17 luglio – 2 agosto 1945) crearono quattro zone di occupazione. Dopo la celebrazione del processo di Norimberga contro i criminali nazisti (14 novembre 1945 – 1° ottobre 1946) e la smilitarizzazione della Germania, a partire dal 1946 le tensioni tra le potenze del blocco occidentale e l’Unione Sovietica si fecero più acute. Nella parte occidentale fu attuata, con il sostegno degli Stati Uniti, un’importante riforma monetaria (giugno 1948) che, insieme agli aiuti concessi con il piano Marshall e alla rinuncia da parte degli occupanti alle riparazioni di guerra, permise una rapida ricostruzione del paese. Nella parte orientale, invece, i sovietici procedettero a nazionalizzare l’industria pesante e le banche, a varare una riforma agraria che spezzò l’organizzazione tradizionale del latifondo prussiano e promossero la fusione del Partito comunista e del Partito socialdemocratico nel Partito socialista unificato tedesco, la SED (aprile 1946). Preoccupato dalla prospettiva della rinascita di una Germania occidentale schierata in funzione antisovietica, Stalin attuò il “blocco di Berlino”, chiudendo gli accessi via terra alla città che, collocata nella zona orientale, era anch’essa divisa in quattro zone d’occupazione (24 giugno 1948 – 12 maggio 1949). Il tentativo sovietico – uno degli episodi più drammatici della guerra fredda – si risolse in un fallimento; al tempo stesso, tuttavia, accelerò il processo di separazione tra le due Germanie. Con gli accordi di Washington (8 aprile 1949) Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti stabilirono di unificare le loro rispettive zone in una nuova entità politica, la Repubblica Federale di Germania, che nel maggio del 1949 si diede una propria carta costituzionale (la Legge fondamentale di Bonn); i sovietici nell’ottobre del 1949 diedero vita, nella parte orientale del vecchio Reich, alla Repubblica Democratica Tedesca (RDT). Posta ancora sotto la tutela delle potenze occupanti, ma rientrata in possesso di autonome strutture di governo e di amministrazione, la Germania cessò così di essere per oltre 40 anni un’entità politica unitaria.