La guerra civile spagnola

fascismo Il fascismo in Italia e in Germania

Solo in Italia e in Germania il fascismo attraversò, seppure con tempi e modi diversi, le varie fasi di passaggio da movimento a regime: a) lotta per il potere, con mezzi sia parlamentari che extraparlamentari; b) trasformazione istituzionale, tramite alleanze con altre forze politiche nell’ambito di un limitato pluralismo; c) consolidamento di un regime a partito unico fondato sulla mobilitazione di massa. In Italia il fascismo (che nel novembre 1921 divenne Partito Nazionale Fascista grazie alla fusione con i nazionalisti) giunse al potere disponendo di un consenso e di una base elettorale ridotti e impiegò poi diversi anni, dal 1922 al 1925, per porre le basi del regime. Tuttavia, il dualismo di potere con la monarchia nel campo costituzionale, la coesistenza tra gli apparati del partito e dello stato, e il compromesso con la chiesa cattolica nella gestione del consenso posero rilevanti limiti al progetto fascista di organizzazione totalitaria dello stato e della società. Ciò non significa, peraltro, che non si debba parlare di una rottura di continuità rispetto al vecchio stato liberale. Molto più efficace e profondo fu l’operato del nazionalsocialismo tedesco, che va considerato come la forma più estrema e radicale di fascismo.