biblioteca

La biblioteca è un insieme di libri raccolti per essere conservati e consultati e, per estensione, l’edificio nel quale essi sono riuniti in modo ordinato e accessibile, sotto una qualche forma, a una collettività. La biblioteconomia è la disciplina che regola i diversi aspetti dell’organizzazione e del funzionamento di una biblioteca. Nell’antichità numerose furono le biblioteche in Grecia e nel Medio Oriente. La più famosa e significativa per numero di papiri conservati fu quella di Alessandria d’Egitto, fondata nel 281 a.C. Accanto a questa, detta Biblioteca del Museo, fu successivamente creata una seconda biblioteca, detta Serapeo. A Roma non mancarono le biblioteche pubbliche, che furono fondate a partire dagli ultimi anni della repubblica. Con la caduta dell’impero romano (V secolo) il patrimonio librario nell’Europa occidentale andò in gran parte distrutto. La conservazione e la riproduzione dei codici divennero allora uno dei compiti fondamentali delle biblioteche monastiche, in particolare benedettine. Nel tardo medioevo il modello di biblioteca universitaria si affermò a Parigi, Bologna, Oxford e Cambridge, mentre nelle corti il gusto umanistico unito al mecenatismo diede origine a significative raccolte di codici che costituirono il nucleo delle grandi biblioteche rinascimentali. Una svolta decisiva si ebbe con l’invenzione della stampa, in conseguenza della quale si moltiplicò il numero delle opere da acquisire, conservare e ordinare. Tra il XVI e il XVIII secolo furono fondate grandi biblioteche nelle capitali europee, spesso per iniziativa dei governi. La biblioteca del British Museum, fondata a Londra nel 1759, è in questo panorama forse la più rilevante per ampiezza di interessi e continuità di acquisizioni. I centri universitari si dotarono invece di biblioteche specialistiche, dalla Bodleiana di Oxford (1602) alla biblioteca universitaria di Göttingen (1737), dove gli interessi di ricerca della comunità scientifica indirizzarono la formazione del patrimonio librario. In Francia la confisca delle biblioteche nobiliari durante la Rivoluzione francese aumentò la consistenza già notevole della Bibliothèque nationale, mentre in Italia, dopo l’Unità (1861), l’acquisizione delle biblioteche religiose nelle varie Biblioteche nazionali ne ha irrobustito il patrimonio. In Italia si registrò una netta intensificazione dello sviluppo delle biblioteche pubbliche soprattutto nel corso degli anni settanta, all’indomani dell’entrata in vigore dell’ordinamento regionale e della crescita della scolarizzazione. Dagli anni Ottanta in poi, il sistema bibliotecario conobbe la progressiva introduzione dell’uso dei computer, che rese possibile l’informatizzazione dei cataloghi e una più efficiente gestione dei prestiti nazionali e internazionali. Con lo sviluppo della rete internet intorno alla fine degli anni Novanta, si registrò l’avvento della cosiddetta biblioteca digitale. Due delle più importanti biblioteche italiane ed europee sono la Biblioteca nazionale centrale di Firenze e la Biblioteca Apostolica Vaticana. La più grande al mondo è invece la Library of Congress di Washington.