Beccaria, Cesare

(Milano 1738, † ivi 1794). Filosofo del diritto ed economista italiano. Legato al gruppo di giovani intellettuali illuministi creato da Pietro Verri, si occupò di problemi amministrativi, monetari ed economici (nel 1804 furono pubblicati postumi gli Elementi di economia pubblica) e di questioni estetiche (Ricerche intorno alla natura dello stile, 1770). Fu alto funzionario dell’amministrazione imperiale. La sua fama tra i contemporanei e la sua importanza storica è dovuta a un breve saggio, Dei delitti e delle pene (1764), che ottenne un’eco di straordinaria ampiezza in tutta Europa, grazie anche a tempestive traduzioni nelle principali lingue. Beccaria richiedeva una radicale riforma di tutto il sistema penale sulla base della secolarizzazione del diritto di punire: crimine e peccato erano separati e dichiarati incommensurabili l’uno rispetto all’altro. Condanne per i delinquenti potevano essere comminate solo sulla base di leggi applicate senza interventi interpretativi da parte dei giudici. Le leggi sono per loro natura espressione di un contratto tra tutti i membri della società e mirano a regolare le azioni degli uomini secondo il principio della massima felicità per il maggior numero. Nell’opera di Beccaria si intrecciano l’utilitarismo di C.A. Helvétius e l’egualitarismo di J.-J. Rousseau. Sulla base di questa impostazione egli dichiarò l’illegittimità della tortura e della pena di morte: la tortura premia il delinquente forte e ingiustamente porta alla condanna dell’innocente fragile, mentre la pena di morte si configura come un atto di guerra della società contro un suo membro. Per sostituire la pena di morte Beccaria richiedeva l’introduzione di lavori forzati, incruenti e utili alla società stessa danneggiata dal delitto commesso. Di grande importanza furono anche le pagine dedicate al tema della prevenzione dei delitti. Il forte slancio dato da Beccaria alla discussione penale in tutta Europa contribuì alle riforme che in questo campo furono realizzate nell’ultimo quarto del Settecento nella direzione di una progressiva umanizzazione del diritto. [Edoardo Tortarolo]