balcaniche, guerre

Con l’espressione “guerre balcaniche” si fa riferimento a due gravi e complessi conflitti internazionali che si svolsero nella penisola balcanica rispettivamente nel 1912-13 e nel 1913. Tali conflitti per un verso segnarono una tappa decisiva nella crisi dell’impero ottomano e nello sviluppo della cosiddetta questione d’Oriente; per un altro verso contribuirono a creare nei Balcani una situazione di grave instabilità politica che costituì poi una delle scintille dello scoppio della prima guerra mondiale nel 1914. La prima guerra balcanica ebbe inizio nell’ottobre del 1912, quando Bulgaria, Serbia, Grecia e Montenegro – unite nella lega balcanica – attaccarono la Turchia riuscendo in breve tempo a conquistare Adrianopoli e ad attestarsi alle porte di Costantinopoli. Le grandi potenze cercarono di porre fine alla guerra assicurando, con il trattato di Londra del 30 maggio 1913, una pace preliminare in base alla quale il governo turco rinunciava alla maggior parte dei propri territori europei. La Macedonia venne spartita tra Bulgaria, Grecia e Serbia; la Bulgaria ottenne anche la Tracia e quindi l’accesso al mare Egeo. La Grecia ebbe Creta. Venne inoltre creato un nuovo stato indipendente, l’Albania, negando così a Serbia e Montenegro la possibilità di occupare la fascia costiera. La seconda guerra balcanica fu scatenata dalla Bulgaria, la quale il 30 giugno 1913 attaccò a sorpresa i suoi precedenti alleati, la Serbia e la Grecia, con i quali erano sorti gravi contrasti sulla spartizione della Macedonia. Proprio la Bulgaria, tuttavia, si trovò a dover fronteggiare l’invasione del suo territorio da parte delle truppe della Serbia, della Grecia, della Romania (rimasta estranea al precedente conflitto ma ora desiderosa di ampliare i propri confini) e della stessa Turchia (intenzionata a rifarsi della sconfitta appena subita). La disfatta fu inevitabile e immediata la richiesta di pace. La pace di Bucarest (10 agosto 1913) sottrasse alla Bulgaria le conquiste fatte nella precedente guerra: la Macedonia venne spartita tra Grecia e Serbia, la regione costiera della Dobrugia passò alla Romania, e la Turchia rientrò in possesso di Adrianopoli e di parte della Tracia.