Assad, Bashar al

(Damasco 1965, viv.). Uomo politico siriano. Figlio del presidente Hafiz al-Assad, alla morte di quest’ultimo nel 2000 fu nominato segretario generale del Partito Baath e, nel luglio dello stesso anno, assunse la carica di presidente dello stato, suscitando grandi speranze per via delle sue iniziali aperture in senso liberale. All’indomani dell’assassinio del primo ministro libanese Rafiq al-Hariri (2005), di cui fu accusato di esserne il mandante, ordinò, sotto la pressione internazionale, il ritiro delle truppe siriane dal Libano. Nel 2007 fu rieletto a stragrande maggioranza.
Nel 2011, nell’ambito delle grandi proteste di massa che portarono al rovesciamento dei regimi autoritari di Ben Alì in Tunisia, di Mubarak in Egitto e di Gheddafi in Libia, fu oggetto di aspre contestazioni popolari cui rispose, dopo alcune iniziali concessioni, con una violenta repressione, che suscitò forti condanne a livello internazionale. Dopo il fallimento dei tentativi di mediazione effettuati da Stati Uniti e Lega araba, nel 2012 gli scontri tra forze governative e opposizione degenerarono in vera e propria guerra civile.