artigiani

Si intende per “artigiano” chi esercita in proprio o con l’aiuto di pochi coadiuvanti un’attività manuale diretta alla produzione di manufatti comuni o di lusso. Gli artigiani, in quanto figura sociale, si ritrovano in tutte le epoche e in tutte le civiltà. Varia peraltro nel tempo e nello spazio la loro condizione economica e giuridica e la loro posizione nella società. Essi furono di volta in volta schiavi o servi alle dipendenze di un signore, impiegati pubblici al servizio dello stato, uomini liberi, in taluni casi dotati di privilegi e di uno status relativamente elevato nella gerarchia sociale. Fin dall’antichità si ebbero, soprattutto in contesti urbani, corporazioni o associazioni di artigiani (variamente chiamate) su base di mestiere per la tutela di interessi comuni. Le corporazioni costituirono una delle più importanti istituzioni dell’Europa medievale, epoca nella quale gli artigiani in quanto gruppo sociale ebbero particolare rilievo. Regolate da statuti aventi valore giuridico e gerarchicamente ordinate a seconda del prestigio, del potere e della ricchezza di cui godevano le varie arti, esse costituirono lo strumento mediante il quale gli artigiani tentarono di sfidare il potere della nobiltà nei governi municipali. La rivoluzione industriale e il liberismo economico segnarono il declino delle corporazioni che vennero sciolte tra la fine del XVIII e il XIX secolo. Anche il peso degli artigiani all’interno della società andò diminuendo. Essi non sono tuttavia scomparsi nelle società contemporanee e le attività artigiane occupano una quota rilevante della popolazione attiva.