Successione austriaca, guerra di

Scoppiò dopo la morte dell’imperatore Carlo VI d’Asburgo, avvenuta nell’ottobre 1740. Con la Prammatica Sanzione del 1713, Carlo VI aveva stabilito l’indivisibilità dei domini asburgici, che dovevano rimanere nelle mani di un unico sovrano, per evitare l’effetto disgregatore delle numerose tendenze centrifughe presenti nell’impero. Dopo la morte del figlio Leopoldo, essendo rimasta unica erede la figlia Maria Teresa, Carlo VI aveva esteso il diritto di successione alla discendenza femminile con una Prammatica Sanzione (1724). Veniva così abolita la tradizionale legge salica, che vietava la successione al trono per via femminile. Non tutti i sovrani europei avevano riconosciuto la legittimità dell’atto dell’imperatore, nonostante la sua lunga e laboriosa attività diplomatica. Alla morte di Carlo VI la Francia e gli elettori di Sassonia e Baviera non riconobbero la successione di Maria Teresa, confidando che la giovane età della nuova imperatrice (23 anni) rendesse fragile il suo potere. Per otto anni, dal 1740 al 1748, un’ampia fetta dell’Europa (Germania, Paesi Bassi, Boemia, Italia) fu teatro del conflitto armato tra i sostenitori di Maria Teresa, cioè l’Inghilterra, l’Olanda e il Piemonte, e i suoi avversari, vale a dire la Francia, la Prussia, la Baviera e la Spagna. Federico II di Prussia, senza neppure fare una dichiarazione di guerra, invase la Slesia (1740-41) e si ritirò dal conflitto solo dopo il riconoscimento austriaco della sua sovranità su di essa (pace di Dresda, 1745). Dopo vicende alterne, la guerra stava volgendo in direzione sfavorevole a Maria Teresa (che contro ogni aspettativa poté contare sulla fedeltà della riottosa nobiltà ungherese), quando una serie di eventi le vennero in soccorso. Carlo Alberto di Baviera, che nel 1742 si era fatto nominare imperatore, morì nel 1745 e suo figlio riconobbe la sovranità imperiale di Francesco Stefano di Lorena, marito di Maria Teresa. Anche Ferdinando VI, nuovo re di Spagna dopo la morte di Filippo V (1746) non era favorevole alla continuazione della guerra. La pace fu siglata ad Aquisgrana il 17 ottobre 1748. Francesco di Lorena e Maria Teresa conservarono la sovranità imperiale; alla Prussia fu confermato il possesso della Slesia; a Filippo di Borbone, figlio del re di Spagna, venne assegnato il ducato di Parma e Piacenza (prima austriaco); Carlo Emanuele III di Savoia, che aspirava al possesso della Lombardia, ottenne solo Vigevano, Voghera e l’alto Novarese. L’effetto più importante della guerra fu l’ingresso della Prussia nel novero delle grandi potenze europee. Il risentimento austriaco per la perdita della Slesia e le preoccupazioni russe per la crescita della potenza prussiana diedero un carattere di precarietà alla pace appena raggiunta. Dopo pochi anni scoppiò la guerra dei Sette anni (1756-63).