sistema sociale

Insieme più o meno numeroso di posizioni sociali e di ruoli posti in relazione reciproca in base a regole più o meno istituzionalizzate, che ne assicurano un certo grado di continuità e di azione unitaria, a fronte di altri sistemi e, più in generale, di un ambiente del quale questi fanno parte. I sistemi non esistono in natura, ma sono costruiti dal ricercatore, che li “ritaglia” dal contesto, individuando i confini del sistema in base a criteri rigorosi, il principale dei quali stabilisce che le relazioni tra gli elementi interni devono essere più significative (numerose, frequenti, forti) di quelle di ciascun elemento con l’esterno. Ogni sistema sociale è però un sistema aperto: esso scambia con l’ambiente risorse di varia natura (materiali, capitale, tecnologia, forza lavoro, informazione), giungendo di volta in volta ad adattarsi ad esso – conformandovisi o modificandolo – in vario grado. Per tale funzione il sistema può essere dotato di un centro di controllo e di meccanismi di regolazione atti a imprimere al sistema stesso un agire unitario, attraverso la definizione di scopi collettivi e la riduzione della varietà esterna. La generalizzazione acritica di questa proprietà induce non di rado interpreti ideologicamente orientati a scorgere il perdurante e pervasivo operare di una “logica” del sistema – ad esempio, del sistema capitalistico – cui tutto ricondurre, anche laddove vi è destrutturazione, cambiamento, multidimensionalità e casualità. Tale errore si accompagna per lo più con l’identificazione impropria tra sistema e società, quando questa è, per contro, formata di molteplici sistemi e sottosistemi (il sistema delle imprese, il sistema politico, ecc.). Un’altra caratteristica del sistema – al fondo la permanente validità del concetto nelle scienze sociali – consiste nel distinguere le posizioni-ruolo e le relazioni sociali dagli individui o gruppi, tanto che si dirà che un sistema è effettivo se mantiene le proprie caratteristiche morfologiche e di funzionamento al mutare dell’identità dei membri componenti. Ad esempio, un partito politico che entri in seria crisi per la scomparsa del suo leader dimostra di essere un sistema sociale poco strutturato o, addirittura, labile. [Paolo Ceri]