Silvestro II

Al secolo Gerberto di Aurillac (Belliac 945 circa, † Roma 1003). Papa dal 999 al 1003. Monaco benedettino, visse alcuni anni in Spagna e a Roma, dove approfondì la propria preparazione filosofica e teologica. Dal 972 fu a Reims, dove insegnò filosofia. Abate di S. Colombano (983), diventò poi arcivescovo di Reims per le pressioni del re di Francia Ugo Capeto. La nomina fu però considerata illegittima dal papa Giovanni XV, e Gerberto fu costretto a rifugiarsi alla corte dell’imperatore Ottone III, di cui divenne maestro e consigliere. Nominato arcivescovo di Ravenna (998), alla morte di Gregorio V divenne papa. Promosse l’evangelizzazione della Polonia e dell’Ungheria, ma soprattutto fu l’ispiratore del progetto di renovatio imperii perseguito da Ottone: Roma avrebbe dovuto essere nuovamente il centro del mondo, capitale di un impero cristiano che, grazie all’azione concorde di imperatore e papa, avrebbe riportato l’ordine e la pace universali. Questo progetto ambizioso non teneva tuttavia conto della nuova realtà storica e del potere della feudalità tedesca e dell’aristocrazia romana. Nel 1001 Silvestro dovette abbandonare Roma con l’imperatore per una sommossa guidata dalla famiglia dei Tuscolani. L’anno successivo, quando l’imperatore morì, riuscì a tornare a Roma. Qui tuttavia non riuscì a ristabilire il pieno controllo della città, in mano alle fazioni nobiliari. La sua grande erudizione, l’ampiezza dei suoi interessi culturali e la sua profonda conoscenza della civiltà araba, inusuali per l’epoca, fecero sorgere la leggenda che fosse mago ed eretico.