scintoismo

Religione giapponese. La religione dello Shinto (= via degli dei) si propose nel VI secolo d.C. come alternativa autoctona alle religioni provenienti dall’Asia continentale, come il buddhismo nelle sue diverse varianti. Recuperando il pantheon delle divinità tradizionali nipponiche, si presentò come un politeismo prevalentemente naturalistico. Il legame con la tradizione nazionale si espresse anche nel culto degli antenati (kami) e nel sostegno reciproco tra scintoismo e impero, intenso soprattutto dall’VIII secolo. Si formò così la teoria dell’origine divina della dinastia imperiale, il cui fondatore, Jimmu Tenno, sarebbe disceso da Amaterasu, divinità solare femminile. La celebrazione religiosa dell’impero fu ribadita con la divinizzazione di Mutsuhito, autore della modernizzazione del Giappone, nota come rivoluzione Meiji (1868), che trasformò il paese in una grande potenza industriale. Lo scintoismo, religione di stato fino alla costituzione del 1889, garantì l’armonizzazione della modernizzazione con la tradizione ed esaltò il nazionalismo imperialistico giapponese della fine del XIX e della prima metà del XX secolo. Dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale, su pressione americana, l’imperatore Hirohito fu costretto a negare la propria origine divina. Religione popolare, lo scintoismo non impose dure regole ascetiche, ma fu celebrazione della vita nella sua purezza e nei suoi aspetti gioiosi, accompagnando con riti i momenti fondamentali dell’esistenza (nascite, matrimoni, esequie funebri). I principali testi della dottrina scintoista furono il Kojiki e il Nihongi, dell’VIII secolo.