Partito radicale francese

Fondato in Francia nel 1901 come espressione della borghesia repubblicana, democratica e anticlericale, fu l’erede di gruppi politici già presenti nell’Ottocento, a partire dalla rivoluzione del 1830 e poi durante l’impero di Napoleone III e i primi decenni della Terza Repubblica. Politicamente progressista, ma conservatore in campo sociale, il partito, guidato da personalità come Clemenceau e Herriot, ebbe ruoli di governo dagli inizi del Novecento fino agli anni Trenta, talvolta in alleanza, ma spesso anche in contrasto con le forze socialiste. Dal 1936 al 1938 occupò l’ala destra del Fronte Popolare, decretandone la disgregazione quando il suo leader E. Daladier formò il nuovo governo di centrodestra con il quale la Francia entrò nella seconda guerra mondiale. Durante l’occupazione nazista alcune componenti del partito si compromisero col regime collaborazionista di Vichy. Negli anni Cinquanta e Sessanta il partito si divise tra moderati e progressisti, questi ultimi guidati da P. Mendès-France. Nel 1978 i radicali confluirono in parte nella UDF (Union pour la Démocratie Française) guidata da Giscard d’Estaing e in parte nel RPR (Rassemblement pour la République) di ispirazione gollista, diretto da J. Chirac.
La componente confluita nell’RPR aderì nel 2002 all’Unione per un movimento popolare di Nicolas Sarkozy. Dal 2012 è entrato a far parte dell’Unione dei democratici e indipendenti.