Minghetti, Marco

(Bologna 1818, † Roma 1886). Uomo politico italiano. Suddito bolognese dello stato pontificio, collaborò con Pio IX nella fase “liberale” (1846-48) del suo pontificato come membro della Consulta di Stato (1847) e poi come ministro del primo governo laico (1848), dal quale si dimise dopo l’allocuzione del 29 aprile. Nella prima guerra d’indipendenza fu ufficiale nell’esercito di Carlo Alberto. Negli anni successivi si avvicinò alle posizioni di Cavour e nel 1857 fondò a Bologna una sede della Società nazionale. Durante l’insurrezione dell’Italia centrale del 1859 fu acclamato presidente dell’Assemblea delle Romagne. Esponente della Destra storica, propose un progetto di decentramento amministrativo per lo stato unitario, che tenesse conto delle differenze regionali. Ministro negli esecutivi di Cavour (1860), Ricasoli (1862) e Farini (1863), divenne capo del governo nel marzo 1863. Il 15 settembre 1864 firmò le “Convenzioni di settembre” con Napoleone III, in cui garantiva la difesa dello stato pontificio da attacchi esterni in cambio della smilitarizzazione francese della regione e stabiliva il trasferimento della capitale italiana da Torino a Firenze. Dovette dimettersi in seguito alle manifestazioni di protesta dei torinesi, represse con una trentina di morti e più di cento feriti (21-22 settembre 1864). Dal 1873 al 1876 guidò l’ultimo governo delle Destra storica. Alla sua caduta il potere passò alla Sinistra storica ed egli divenne uno dei più autorevoli leader dell’opposizione parlamentare.