Marat, Jean-Paul

(Boudry 1743, † Parigi 1793). Pubblicista e uomo politico francese. Medico, dal 1765 al 1776 visse in Inghilterra, maturando una visione assai critica del modello istituzionale inglese e orientandosi verso posizioni radicali. Ritornato in Francia nel 1776, si dedicò ancora alla professione medica e alla ricerca scientifica, impegnandosi al tempo stesso in un’aspra denuncia della legislazione penale in vigore. Abile pubblicista, fu uno dei protagonisti della Rivoluzione francese, di cui incarnò l’anima radicale e popolare. Nel settembre 1789 fondò “Le publiciste parisien”, presto ribattezzato “L’Ami du peuple”, foglio antimonarchico e portavoce delle istanze dei sanculotti. Incarcerato dopo le giornate rivoluzionarie dell’ottobre 1789, fra il gennaio e il maggio 1790 si rifugiò a Londra. Ritornato in Francia, fondò insieme a Danton la “Società degli amici dei diritti dell’uomo”, detta anche club dei cordiglieri, riprendendo la lotta contro la corte e i moderati (in particolare La Fayette). Nell’estate 1792 si scagliò quindi contro l’Assemblea che non volle dichiarare decaduto il re dopo il suo tentativo di fuga e contro la politica dei girondini, e contribuì a eccitare le masse prima delle “stragi di settembre” contro aristocratici e preti refrattari. Eletto alla Convenzione nelle file dei montagnardi, fu tra i promotori dell’insurrezione che nel 1793 portò alla caduta della Gironda. Fu assassinato dalla nobildonna monarchica Charlotte Corday il 13 luglio 1793.