Lussu, Emilio

(Armungia, Cagliari, 1890, † Roma 1975). Uomo politico italiano. Ufficiale di complemento nella prima guerra mondiale, che aveva sostenuto in nome degli ideali dell’interventismo democratico, al ritorno dalla guerra fondò nel 1919 il Partito Sardo d’Azione, di tendenze autonomistiche. Antifascista, partecipò alla secessione aventiniana seguita al delitto Matteotti (1924); nel 1926 fu condannato dal regime al confino a Lipari, ma nel 1929 riuscì a evadere e si rifugiò a Parigi, dove fondò, con Carlo Rosselli, il movimento “Giustizia e Libertà”. Combatté nella guerra civile spagnola (1936-39) e nella resistenza partigiana in Francia e in Italia (1943-45). Fu ministro nel governo Parri (1945) e nel primo governo De Gasperi (1946). Deputato dell’Assemblea Costituente per il Partito d’Azione, dopo lo scioglimento di quest’ultimo aderì al PSI (1947), quindi al PSIUP (1964). I suoi scritti principali, di carattere autobiografico, furono: Marcia su Roma e dintorni (1933), sull’avvento del fascismo, e Un anno sull’altipiano (1938), sulla Grande Guerra.