Ku Klux Klan

Società segreta statunitense, fondata nel Tennessee nel 1866 da reduci dell’esercito confederato della guerra di secessione, per ristabilire la supremazia bianca negli stati del sud dopo l’abolizione della schiavitù. Si servì di metodi terroristici per dissuadere i neri dall’esercizio dei diritti civili e politici appena ottenuti. Il nome deriva da una storpiatura del vocabolo greco kyklos (cerchio), che indicava la strutturazione dell’associazione in circoli. Le riunioni, notturne, si tenevano nelle “caverne” con l’inquietante divisa composta dal camice bianco con cappuccio. Al vertice c’era il “grande stregone”, circondato di Geni, Idre e Furie. Formalmente sciolta nel 1869, continuò a operare finché il governo non intraprese una decisa azione repressiva a partire dal 1871. Fu rifondata nel 1915 ad Atlanta, in Georgia, dal pastore metodista W.J. Simmons e fu molto attiva negli anni Venti, quando estese il proprio odio xenofobo a tutti gli immigrati che minacciavano la purezza dei “veri americani” (ebrei e cattolici). Una nuova repressione fece scomparire l’associazione negli anni Trenta. Mascherato dietro al nome di Chiesa Cristiana Nazionale, ebbe ancora un periodo di vitalità negli anni Cinquanta e Sessanta, ai tempi delle rivolte nere per la piena conquista dei diritti civili e dei primi tentativi governativi (avviati da J.F. Kennedy) di realizzare l’integrazione razziale.