jacquerie

Rivolta contadina dell’Île-de-France, esplosa il 28 maggio 1358, durante la guerra dei Cent’anni. La rabbia dei contadini, ridotti alla miseria dalla guerra e dalla pressione fiscale, si rivolse contro i nobili che, oltre a non garantire la sicurezza del territorio, si abbandonavano spesso a saccheggi e a estorsioni nei confronti della popolazione delle campagne. Il termine “jacquerie” deriva dall’indumento indossato dai contadini (la jacque) o dal nomignolo “Jacques Bonhomme” (Giacomo il buon’uomo) con cui gli stessi erano chiamati spregiativamente. La rivolta, che trovò una guida in Guillaume Cale e che ottenne l’alleanza anche del popolo di alcune città (lo stesso Étienne Marcel, a Parigi, agì di concerto con i contadini, pur senza stringere una vera e propria alleanza) si manifestò con saccheggi e incendi di castelli, ma provocò poco spargimento di sangue. Il re di Navarra Carlo il Malvagio (cugino del re di Francia Giovanni II il Buono) e i nobili risposero alla ribellione con una durissima repressione, che soffocò il movimento in un mese incendiando numerosi villaggi e sterminando ventimila persone. In seguito il termine “jacquerie” fu spesso usato in Francia per indicare le rivolte contadine.