Hume, David

(Edimburgo 1711, † ivi 1776). Filosofo e uomo politico scozzese. Come affermò nella sua autobiografia, pubblicata nel 1777, Hume perseguì soprattutto “propositi e occupazioni letterarie”, sebbene in realtà – in quanto conservatore animato da spirito liberale – si fosse interessato attivamente di politica e avesse avuto incarichi presso l’ambasciata inglese a Parigi (1763-65) e come sottosegretario al ministero degli Esteri (1767-68). Per il resto, l’esistenza di Hume fu scandita dall’edizione delle sue opere filosofiche e storiche. Dopo aver studiato in Scozia, fu in Francia a La Flèche (1734-37), soggiorno a seguito del quale pubblicò il Trattato sulla natura umana (1739-40) e i Saggi morali e politici (1741), che, con i Saggi filosofici sull’intelletto umano (1748), definirono il quadro epistemologico della sua filosofia. Nel 1752 Hume fu assunto stabilmente come bibliotecario della Facoltà degli avvocati di Edimburgo. Durante un successivo soggiorno in Francia conobbe gli enciclopedisti e J.-J. Rousseau (1766), che ospitò in Gran Bretagna e col quale ebbe un rapporto di amicizia intenso, ma breve e burrascoso. Altre opere significative di filosofia morale e politica furono la Ricerca sui principi della morale (1751), i Discorsi politici (1752), la Storia naturale della religione (1757) e i postumi Dialoghi sulla religione naturale (1779). La sua maggiore opera storica è la Storia d’Inghilterra (1752-63), che narra in sei volumi la storia inglese dall’invasione di Giulio Cesare fino al 1688. Dal punto di vista filosofico generale la speculazione di Hume rappresentò un attacco relativista, in nome di una concezione empirica della natura umana, al razionalismo nei campi della gnoseologia e della morale (preparatoria in tal senso della critica kantiana), qualificandosi come uno dei maggiori e più innovativi contributi, nell’ambito etico-politico, all’utilitarismo. Fautore del diritto di proprietà individuale e della stabilità sociale, fondata politicamente sul rispetto reciproco degli interessi e possibilmente sul consenso, Hume fu in campo economico portavoce di un liberismo moderato, fautore del progresso delle arti e delle scienze.