Herder, Johann Gottfried

(Mohrungen, Prussia Orientale, 1744, † Weimar 1803). Filosofo e poeta tedesco. Studiò teologia a Königsberg, dove fu discepolo di I. Kant e di J.G. Hamann. Nel 1769 intraprese un lungo viaggio attraverso la Francia e la Germania: a Parigi conobbe d’Alembert e Diderot; a Strasburgo iniziò il sodalizio con Goethe, con il quale aderì allo Sturm und Drang. Dal 1776 visse a Weimar, dove fu predicatore di corte e sovrintendente generale del Concistoro; dalla città si allontanò solo durante un viaggio in Italia nel 1788-89. Fra i principali esponenti della crisi dell’Illuminismo e del suo superamento in direzione del Romanticismo e dell’Idealismo, rivalutò la categoria del sentimento contro l’“astratta ragione”, rivelando attenzione e sensibilità soprattutto per il linguaggio e per l’arte (in particolare la poesia, nell’ambito della quale distinse “poesia d’arte” e “poesia popolare”). Considerò l’arte e il linguaggio elementi determinanti della Bildung e dell’identità nazionale di un popolo (nazione). Nella sua filosofia della storia – al centro delle sue due opere principali Ancora una filosofia della storia per l’educazione dell’umanità (1774) e Idee per una filosofia della storia dell’umanità (1784-91) – queste riflessioni si saldano in una concezione finalistico-provvidenzialistica dello sviluppo dell’umanità, nella quale alla costante attenzione per la specificità dei singoli popoli e nazioni si accompagna la volontà di inserirli nel quadro del progressivo realizzarsi di una totalità di natura spirituale.