Gandhi, Indira

(Allahabad 1917, † Nuova Delhi 1984). Donna politica indiana. Figlia di Nehru, iniziò nel 1938 la propria militanza politica all’interno del Partito del Congresso. Entrata per la prima volta nel governo nel 1964 come ministro dell’Informazione, nel 1966 divenne primo ministro. Decisa a proseguire nella politica di modernizzazione e di riforme iniziata dal padre (avviò la cosiddetta “rivoluzione verde” per la modernizzazione agricola del paese), si trovò però ad affrontare problemi sempre più complessi: la difficile situazione economica, l’opposizione del partito conservatore Janata, la spaccatura nello stesso partito di governo e i gravi disordini nel Bengala occidentale, fomentati dal movimento di estrema sinistra dei Naxaliti. Nel 1971 la sua azione si concentrò sul problema del Bengala orientale, che rivendicava l’indipendenza dal Pakistan. Decise di entrare in guerra contro il Pakistan e la vittoria indiana nel breve conflitto portò alla formazione dello stato indipendente del Bangladesh (1971). Di fronte al crescere dei conflitti sociali e alle accuse di brogli elettorali, accentuò il carattere personalistico e autoritario del suo governo, arrivando a proclamare nel 1975 lo stato di emergenza e scatenando una durissima repressione contro le opposizioni. Nel 1976 avanzò proposte di revisione della costituzione in senso presidenziale. La sua politica autoritaria aumentò il malcontento, aggravato ulteriormente dalla campagna di sterilizzazione forzata organizzata dal figlio Sanjay per affrontare il problema demografico. Revocato nel 1977 lo stato di emergenza, Indira Gandhi fu sconfitta nelle elezioni politiche dello stesso anno. Estromessa dal parlamento e arrestata sotto l’accusa di corruzione e abuso di potere (1978), nel 1980 riuscì a vincere nuovamente le elezioni grazie al malcontento suscitato dalla politica del governo conservatore di Desai. Ritornata al potere, accentuò le tendenze all’autoritarismo e alla creazione di un regime quasi dinastico, associando al proprio governo, dopo la morte del figlio maggiore Sanjay (1980), il minore Rajiv Gandhi. Di fronte all’esplodere del movimento indipendentista dei sikh del Punjab, decise nel 1984 di espugnare militarmente il Tempio d’Oro di Amritsar, dove i ribelli si erano asserragliati. L’assalto provocò una strage. Poche settimane dopo Indira Gandhi fu assassinata da due guardie del corpo di religione sikh.