Febvre, Lucien

(Nancy 1878, † Saint-Amour, Giura, 1956). Storico francese. Studiò all’École Normale dal 1897 e sin dalla tesi di laurea su Filippo II e la Franca Contea (1911) polemizzò con la storiografia positivista rifacendosi agli insegnamenti di Vidal de la Blache e di Jules Michelet. Nuovo fu il suo modo di intendere il rapporto fra storia e geografia, con l’intento di cogliere le relazioni dinamiche intercorrenti fra spazio e vicende storiche allargando la prospettiva metodologica e il campo di ricerca, come risulta già da La Terra e l’evoluzione umana (1922). Docente a Strasburgo dal 1919, insieme a M. Bloch nel 1929 fondò la rivista “Annales d’histoire économique et sociale”. Nel 1932 gli fu affidato il compito di progettare l’Encyclopédie française e, con F. Braudel, creò una sezione di scienze economiche e sociali all’École Pratique des Hautes Études, inaugurata nel 1947. Sensibile alla prospettiva della scuola sociologica francese di Durkheim e agli studi di psicologia collettiva, in aperta polemica con una concezione della storia prettamente “evenemenziale”, sottolineò l’importanza di una prospettiva interdisciplinare nell’analisi storiografica e incentrò la sua attenzione sulla cultura elaborando il concetto di “mentalità”. Tra le sue opere maggiori: Lutero (1928) e lo studio su Il problema dell’incredulità nel secolo XVI: la religione di Rabelais (1942).