criminalità organizzata

Complesso di gruppi delinquenziali articolati e strutturati che, servendosi sistematicamente dell’intimidazione e della violenza, giungono a occupare una posizione stabile nel mercato oligopolistico dei beni illeciti. Fu, per la prima volta, l’organizzazione del traffico delle bevande alcoliche negli Stati Uniti d’America, al tempo del proibizionismo (1920-33), a consentire ad associazioni come Cosa Nostra di acquisire dimensioni nazionali. Da allora, la criminalità organizzata è andata espandendo i propri interessi in sempre nuovi campi, dalla droga alla prostituzione e alle armi, fino a far assumere ai propri commerci un carattere transnazionale. L’accumulazione di ingenti ricchezze ha reso di centrale importanza, inoltre, l’attività del riciclaggio del denaro sporco, che sempre più di frequente viene reinvestito in attività del tutto legali (esercizi commerciali, industria dei lavori pubblici, imprese private); al punto che oggi, in particolare all’interno di quegli stati in cui la criminalità organizzata può contare sulla presenza storica di associazioni quali la mafia in Italia o la Yakusa in Giappone, il circuito del mercato legale gestito con capitali di provenienza illecita rischia di raggiungere dimensioni superiori a quello del mercato illegale in senso stretto.