Celestino V

Al secolo Pietro da Morrone (Isernia 1215 circa, † Castello di Fumone 1296). Papa dal luglio al dicembre del 1294. Animato da grande fervore religioso, fu per lunghi anni eremita sul monte di Morrone, presso Sulmona, dove fondò, verso il 1264, una congregazione di eremiti che, dopo la sua morte, fu detta dei celestini. Alla morte di Niccolò IV (1292) e dopo che per due anni il conclave dei cardinali non riuscì a eleggere un successore, fu eletto papa. La sua elezione suscitò grandi speranze tra i francescani spirituali e in generale nelle correnti più rigoriste della chiesa che vedevano in lui il “papa angelico” che avrebbe riportato la chiesa alla purezza e alla spiritualità originarie. Stabilitosi a Napoli, tentò di guidare la chiesa secondo i suoi ideali di povertà e di rinuncia al potere temporale. Questo provocò la crescente opposizione di molti settori della gerarchia, preoccupati anche del fatto che il papa, del tutto privo di esperienza politica, si lasciava condizionare dal re di Napoli Carlo II d’Angiò che lo spinse a nominare numerosi cardinali francesi. Sentendosi inadeguato rispetto al grave compito che si era assunto, sottoposto a pressioni crescenti da gran parte della curia, decise di rinunciare al soglio pontificio. Fu il cardinale Caetani, il futuro Bonifacio VIII, a convincerlo della legittimità giuridica della rinuncia. Confinato nel castello di Fumone da Bonifacio, morì due anni dopo. Nel 1313 venne canonizzato.