Borromeo

Nobile famiglia milanese discendente dal banchiere Vitaliano Vitaliani da Padova (morto nel 1449), creato da Filippo Maria Visconti conte di Arona e tesoriere ducale. Attraverso una saggia politica matrimoniale i Borromeo conseguirono il titolo di principe d’Oria con Federico (1535-62), che fu anche capitano generale della Santa Sede sotto il regno dello zio Pio IV. I più noti esponenti della famiglia furono però, nel XVI-XVII secolo, Carlo e Federico. Carlo Borromeo (Arona 1538, † Milano 1584) – uno dei maggiori personaggi della Controriforma – fu cardinale e arcivescovo di Milano a 22 anni e segretario di stato pontificio. Sovrintendente all’ultima fase del concilio di Trento (1562-63) e alla redazione della Professione di fede tridentina e del Catechismo romano, fu canonizzato nel 1610 per la sollecitudine pastorale e il rigore morale che contraddistinsero la sua opera di risanamento del personale e delle strutture ecclesiastiche e di difesa dell’ortodossia cattolica. Federico Borromeo (Milano 1564, † ivi 1631), umanista, cardinale a ventitré anni (1587) e arcivescovo di Milano dal 1595 (ma occupò la sede solo nel 1601 per contrasti coi governanti spagnoli) divenne molto popolare come difensore dei poveri, dei religiosi e delle chiese contro l’arroganza del potere spagnolo. Fondò nel 1609 la Biblioteca Ambrosiana e svolse un ruolo di primo piano durante la peste del 1630, come narra A. Manzoni nei Promessi sposi.