Assad, Hafiz al-

(Kardaha 1928, † Damasco 2000). Uomo politico siriano. Dopo aver aderito nel 1949 al Partito Baath, di ispirazione socialista e panaraba, divenne ufficiale dell’aviazione per salire poi ai più alti gradi dell’esercito. Nel 1965 divenne comandante in capo delle forze armate e, successivamente, ministro della Difesa. Nel 1970 guidò il colpo di stato contro il presidente Atasi e prese il potere. Negli anni successivi – presidente della repubblica nel 1971, fu poi riconfermato in carica nel 1978, nel 1985, nel 1992 e nel 1999 – proseguì la politica dei suoi predecessori caratterizzata da un duro autoritarismo all’interno e da una politica estera di intransigenza contro Israele e l’Occidente e di amicizia con l’Unione Sovietica. Negli anni Ottanta approfittò della crisi sempre più grave del Libano per assumere di fatto il controllo di gran parte del suo territorio, mentre progressivamente abbandonava le posizioni filosovietiche e riallacciava rapporti con l’Occidente. Nel 1991 appoggiò l’intervento dell’ONU contro il presidente iracheno Saddam Hussein nella guerra del Golfo. All’incirca nello stesso periodo prese i primi contatti con Israele per risolvere il problema delle alture del Golan, i quali proseguirono anche con il premier israeliano Netanyahu (1996-99) e poi soprattutto con il successore di questi, il laburista Ehud Barak (1999). Alla sua morte, nel giugno 2000, il parlamento siriano, le forze armate e il partito Baath si espressero a favore della “successione” del figlio Bashar.