La guerra civile inglese 1642-1648

Gran Bretagna Guerra civile, rivoluzione e protettorato di Cromwell

Dopo la rivolta scozzese, l’insurrezione in Irlanda nel 1641 venne a complicare ulteriormente la situazione, rendendo Carlo I sempre più dipendente dal parlamento. Nella protesta contro gli abusi assolutistici del re prese forma una maggioranza parlamentare rappresentativa di un blocco sociale composto soprattutto dalla piccola nobiltà (gentry), emarginata dal privilegio accordato dal sovrano all’alta nobiltà di corte (specie di estrazione cattolica), e dai ceti produttivi agricoli (yeomen) e della borghesia urbana, soprattutto del sud e dell’est, la parte più ricca e sviluppata del paese. Ad amalgamare e a egemonizzare tale maggioranza fu il rigoroso puritanesimo sostenuto in parlamento da John Pym (1584-1643). Esso impose la condanna a morte di Strafford (1641), la soppressione delle corti privilegiate e dell’episcopato, e infine l’esecuzione dello stesso Laud (1645). Formalmente la guerra civile scoppiò nel 1642, a seguito del contenzioso insorto tra il re e il parlamento sulla direzione della campagna militare contro i ribelli irlandesi. Essa si concluse con la messa in stato d’accusa di Carlo I nel 1648 e con la sua decapitazione nel 1649. Nelle fasi alterne dei combattimenti – che videro in un primo momento prevalere la “cavalleria” reale sulle “teste rotonde” (dall’acconciatura tipica dei sostenitori del parlamento) – contò molto l’intervento degli scozzesi (1643) ma fu decisiva la riorganizzazione dell’esercito parlamentare operata da Oliver Cromwell (1599-1658), che formò l’armata di “nuovo modello” (New Model Army) sulla traccia del corpo scelto – accesamente puritano – di cui era comandante, gli Ironsides (fianchi di ferro). Così furono vinte le battaglie decisive di Marston Moor (1644), Naseby (1645) e infine di Preston (1648) contro gli scozzesi che, nel frattempo, erano stati convinti da Carlo I a passare dalla sua parte. Dopo che gli scozzesi ebbero consegnato il re a un parlamento epurato da Cromwell e in suo completo controllo, questo, sotto la spinta delle componenti più estremiste dell’esercito (livellatori, zappatori, ecc.), pretese la pena capitale per il sovrano a espiazione dei crimini perpetrati “contro il popolo”. In seguito a un processo sommario, Carlo fu decapitato nel gennaio 1649. Ebbe così fine la stagione dell’assolutismo monarchico in Inghilterra e fu proclamato il Commonwealth, ossia la repubblica. In un clima di rigorismo puritano e di accesa contestazione sociale fu soppressa la Camera dei Lords e alla Camera dei Comuni, alla quale partecipava ormai un numero esiguo di rivoluzionari fedeli a Cromwell (Rump Parliament, troncone di Parlamento), fu affidata la funzione legislativa. A capo del Consiglio di stato si pose lo stesso Cromwell, capo indiscusso dell’esercito, che monopolizzò l’esecutivo e il controllo del parlamento e del paese, anche a prezzo della sconfessione e della repressione delle fasce rivoluzionarie più estremiste nella richiesta del livellamento sociale. Con risoluta energia in un paio d’anni egli sedò la rivolta irlandese e nel 1651 sconfisse nuovamente gli scozzesi che intendevano portare sul trono Carlo II, figlio del deposto monarca. Al termine di tale processo di concentrazione dei poteri, Cromwell sciolse nel 1653 il parlamento e si proclamò “Lord Protettore”, avviando una fase di dittatura personale che doveva durare fino alla sua morte. Riunificata la Gran Bretagna, Cromwell – ricongiungendosi idealmente all’ispirazione elisabettiana e nel quadro di una politica mercantilistica – intervenne a difesa del commercio marittimo inglese, promulgando dapprima il Navigation Act (Atto di navigazione, 1651), e intraprendendo poi una guerra contro l’Olanda (1652-54), che fu costretta con il trattato di Westminster a riconoscere la preminenza degli interessi britannici sul mare. Riprese anche, in alleanza con la Francia, che per questo cedette Dunkerque, la guerra contro la Spagna (1654-59) e l’espansione coloniale (che del resto era stata proseguita anche sotto gli Stuart), occupando Giamaica (1655). Alla morte di Cromwell (1658) il figlio Richard, designato a succedergli, ma privo del carisma paterno, fu estromesso per iniziativa del generale George Monck (1608-70), forte dell’appoggio della Scozia lealista, dei cattolici e di parte delle truppe repubblicane ormai stanche della dittatura cromwelliana. Carlo II (1660-85), dal suo esilio francese, poté così esser chiamato dal nuovo parlamento, eletto nel 1660, a riprendere il trono del padre, nel presupposto della garanzia delle prerogative parlamentari, della libertà religiosa e dei nuovi diritti sociali.